Aprile 2024 è il mese dedicato alla sensibilizzazione della Sindrome dell'Intestino Irritabile (SII), una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. La SII è caratterizzata da sintomi ricorrenti quali dolore addominale e alterazioni delle abitudini intestinali, e le persone che ne soffrono subiscono un serio peggioramento della loro qualità di vita.
Un recente studio cross-sectional condotto dalla Rome Foundation su oltre 73.000 individui in 26 paesi, ha riscontrato tassi di prevalenza della SII che vanno dal 1,3% al 7,6%. La SII è più comune nelle donne e viene diagnosticata più frequentemente in soggetti giovani (<50 anni), sebbene possa verificarsi a qualsiasi età. Inoltre, i sintomi variano tra i sessi, con le donne che segnalano più comunemente sintomi di stitichezza e gli uomini sintomi associati alla diarrea. Si stima che la SII con diarrea rappresenti il 30%-40% di tutti i casi di SII.
L'impatto della SII si estende ben oltre i suoi sintomi. È una delle ragioni più comuni per il ricorso alle cure sanitarie e all'assenteismo dal lavoro, influenzando significativamente la vita quotidiana e la produttività delle persone che ne sono affette. Inoltre, più della metà dei pazienti affetti da SII manifestano anche altri disturbi come depressione, panico, ed ansia.
Sebbene le cause precise della SII siano sconosciute, vari fattori come l'ipersensibilità viscerale, la disbiosi del microbiota intestinale e lo stress psicologico sono fattori coinvolti nella sua insorgenza e patogenesi. Pertanto, gestire la SII richiede un approccio multidisciplinare, che includa innanzitutto un legame solido tra medico e paziente e che comprenda sia interventi non farmacologici come modifiche alla dieta e tecniche di riduzione dello stress, sia trattamenti farmacologici mirati ai sintomi individuali.
La gestione farmacologica della SII prevede l’utilizzo di loperamide, farmaci antispastici, rifaximina o antagonisti dei recettori della serotonina. Inoltre, nonostante siano necessarie evidenze scientifiche più solide, i probiotici possono ripristinare il microbiota e rappresentare un’opzione per il trattamento della SII.
Nel complesso, gestire la SII è impegnativo, richiedendo spesso molteplici strategie con tassi di successo variabili, poiché attualmente nessuna terapia contrasta realmente la malattia. Infatti, molti pazienti sono insoddisfatti dei trattamenti disponibili, evidenziando l'urgente necessità di soluzioni migliori.
Inoltre, la SII porta con sé numerosi preconcetti che possono rendere difficile ottenere una diagnosi e un trattamento adeguati. È importante incoraggiare conversazioni aperte sulla SII, ricordando a tutti che le malattie non sono sempre evidenti e che non c'è un unico "tipo" di persona che ne può soffrire.
Il mese dedicato alla sensibilizzazione sulla SII può essere un'opportunità per far comprendere meglio al pubblico questa condizione complessa, e per favorire l'empatia e il supporto verso coloro che ne sono colpiti. Smentendo i pregiudizi e promuovendo una maggiore ricerca e risorse, possiamo aiutare le persone affette da SII a trovare cure adeguate e a migliorare la loro qualità di vita.